CHI É LEI

 

Chi è lei? Non so dirlo nemmeno io visto che neanche lei si conosce fino in fondo, come credo nessuno di noi. 

Lei è semplicemente lei, con i suoi lati positivi e quelli negativi, non si dimentica chi è e se alla gente non piace se ne frega. Rimane sempre lei. 

Cosa credo? Credo che sia come un gatto, uno di quelli bastardi che se si sveglia male e non a voglia di stare a giocare con te ti graffia, si volta senza pensare a niente e se ne va. 

Credo che sia maledettamente brava a far male alle persone, come credo che sia brava anche a far del bene, diciamo che è una rosa, anche se non le piace quel fiore.

È un fiore che con le sue spine punge e ti fa male ma riesce comunque a farti del bene.

Vive tutte le emozioni che gli arrivano di pancia e non di testa. Lei è cuore.

Vive come gli va, quello che la vita le offre le va bene comunque.

Ne ha affrontate di cose che la vita gli ha regalato, regali che nessuno avrebbe voluto, ma comunque non si è arresa, cade e si rialza sempre, in che modo non lo so, ma ce la fa. Le sue cicatrici son profonde e alcune non del tutto guarite, così si attacca alla famiglia, agli amici, agli amori.

Non è un errore il fatto che scrivo “amori” e non “amore” perché non vi sto parlando di uomini, o meglio, una persona nella sua vita c’è, che la tratta come una principessa anche se spesso non se lo merita.

Per “amori” intendo ciò che lei odia a tal punto che diventa una cosa indispensabile per continuare.

Parlo del fatto che nel momento in cui si mette i suoi pattini ai piedi e inizia a scivolare sul suo ghiaccio pensa, si isola dal mondo, vive.

Parlo del balletto, che la fa incazzare per il fisico che quelle ballerine hanno e per la musica su cui ballano, ma attraverso le loro linee si rilassa.

Parlo del tatuaggio che diventa una droga e del mare, del suo blu e del suo suono, di Parigi e i ricordi imprigionati in quella città.

Questi sono i suoi amori, che nascono e non muoiono, che non stufano.

Questa è lei, ne più ne meno. 

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